Legge oraria e … polinomio di Taylor

Polinomi. Se di una funzione y = f(x)  conosciamo n punti (x1, y1);  (x2, y2); …( xn, yn), la funzione più semplice che approssima la f(x) è il polinomio di grado n-1:         Pn-1(x) = a0 + a1x + a2x2 + … + an-1xn-1   che passa per tali punti. Ad esempio, se si conoscono 2 punti si può scrivere il polinomio di grado 2-1 (equazione della retta) ed imporre la condizione che passi per tali  punti, cioè  il sistema di 2 equazioni con 2 incognite:

  • a0 + a1 x1 = y1
  • a0 + a1 x2 = y2

 Trovati i valori delle incognite a0, a1, si può scrivere l’equazione della retta ossia il polinomio di 1° grado P1(x) :  y = a0 + a1x    (1) .

Se si conoscono n+1 punti possiamo scrivere un sistema di n+1 equazioni con n+1 incognite, calcolare le: a0, a1, … an e quindi :        Pn(x) = a0 + a1x + … +anx      (2)          Più punti della funzione  y = f(x) si conoscono migliore è l’approssimazione del polinomio alla suddetta funzione.

Rappresentiamo,  adesso, in figura gli addendi del polinomio P2(x) = a0 + a1x + a2x2  (si limita lo studio al polinomio di 2° per brevità di esposizione). I coefficienti ai  hanno un  significato fisico? Consideriamo l’Area del Polinomio (ossia l’area sottesa dal Polinomio tra 0 e x),  il 1° addendo delimita un rettangolo di area A1= x*a0; il 2° addendo un triangolo di area :     A2= x* a1*x/2, il 3° addendo una parabola di area A3= x*a2*x2/3.   L’area  totale è:    A(x) = (a0+a1*x/2+a2*x2/3)*x.

Legge oraria. Se diamo alla funzione polinomiale il significato fisico della funzione accelerazione a(t) = P(t) si vuole  calcolare lo spazio percorso da un punto nel tempo t.  In figura (a) è rappresentata la funzione accelerazione    a(t)= ao+a1*t.    Posto t = t1 – t0 , l’area sottesa da  a(t) con l’asse t  dà  la velocità   v(t) = v2 +v3 = ao *t+ a1*t2/2     (3)   Polinom1

In figura (b) è rappresentata la funzione velocità v(t). L’area sottesa rappresenta lo spazio  s(t) = so+vo*t+ao/2!*t2+ a1/3!*t3     (4)   avendo indicato con so  il valore iniziale. Si evidenzia che: vo rappresenta la velocità v all’istante t= 0  vo= ds/dt= s’o;    ao    l’accelerazione all’istante t= 0 ao = d2s/dt2= s”o  …,  per cui la (4) può  essere riscritta con le derivate in un punto t, ossia come polinomio di Taylor :                                       s(t) = so+s’o*t1+s”o/2!*t+ s”’o/3!*t3   (4a)

Polinomio/Serie di Taylor. Tale serie, costituita appunto dai valori delle derivate della funzione f(x)  in un punto (continua e derivabile in un punto x), approssimano la funzione f(x):

       y(x) = y+y’ *(x – x0)+y’’/2!*(x – x0)2+ y’’’/3! *(x – x0)3 + …+ yn‘/n!*(x – x0)n    (4b)

Polinomio/Serie di McLaurin. Se scegliamo  x0=0  il suddetto polinomio diventa  di McLaurin:     y(x) =   y(0)+y’(x)*x+y’’(x)/2!*x2+ y’’’(x)/ 3!*x3+ …+ yn’(x)/ n!*xn    (4c)     

Esempio: Data la funzione y(x) = 2*x 2 + x  si vuole calcolare la Serie 
di Taylor  per x0=1.  
Si ha:  y(1) = 3,  y’(1) = 4*x +1 = 5, y"(1) = 4.
y (x) = y + y’*Δx+y"*Δx2/2 = 3+5*Δx+4*Δx2/2 = 3+5*Δx+2*Δx2 
Per x=2, Δx =x-x0= 1   P2(x=2) =  3+5*1+2*12 = 10.
Per x=3, Δx =x-x0= 2   P2(x=3) =  3+5*2+2*22 = 21.
 La Serie di McLaurin:  x0=0 ,  y(0) = 0,  y’(0) = 1,   y"(0) = 4  
 quindi y(x) = y(0)+y’(0)*x+y"(0)/2!*x2 = 0+1*x+4/2*x2  = 2*x2 + x.          

Altro metodo per trovare gli ai. Consideriamo il polinomio  Pn(x) = a0 + a1x + … +anxn    come la somma di n funzioni   yi(x) = aixi  con. Calcoliamo il coefficiente ai derivando la y(x) i volte: i’ = i!*ai      da cui si ricavano i coefficienti  ai = i’ /i!   della serie.

Nota: Se si eguagliano i termini della (2) e della (4b) si trovano i valori dei coefficienti aia0 =y, a1 =y’/1!, a2=y”/2!, … an=yn’/n!. Si osserva infatti che la derivata di ai*xi é: i*ai*xi-1 e che la derivata i-esima di ai*xi é : yi’ = i!*ai.

Legge oraria e … polinomio di Taylorultima modifica: 2018-05-01T22:27:18+02:00da programmiexcel
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