Excel

Database di Excel

Gestione di elenchi e database

Database

Vedi il file in pdf  Database Excel

DB.CONTA.NUMERI  Conta le celle nel campo dei record del database contenenti numeri
DB.CONTA.VALORI  Conta le celle non vuote nel campo dei record del database
DB.DEV.ST  Stima la deviazione standard sulla base di un campione di voci del database selezionate
DB.DEV.ST.POP  Calcola la deviazione standard sulla base dell’intera popolazione di voci del database selezionate
DB.MAX  Restituisce il valore massimo nel campo dei record del database
DB.MEDIA  Restituisce la media delle voci del database selezionate
DB.MIN  Restituisce il valore minimo tra le voci di database selezionate
DB.PRODOTTO  Moltiplica i valori contenuti in un particolare campo dei record di un database che soddisfano i criteri spec
DB.SOMMA  Somma i numeri contenuti nella colonna campo dei record del database che soddisfano i criteri specific
DB.VALORI  Estrae da un database un singolo record che soddisfa i criteri specificati
DB.VAR  Stima la varianza basandosi su un campione costituito da voci di database selezionate
DB.VAR.POP  Calcola la varianza basandosi sull’intera popolazione delle voci di database selezionate
INFO.DATI.TAB.PIVOT  Restituisce i dati memorizzati in una tabella pivot

 

Archivio personale di formule in Excel

formulario1.JPGCos’è Formulario

Formulario è un programma utilizzabile in tutti i file excel e contiene centinaia di formule di geometria, trigonometria, matematica, fisica, ecc.

Il programma è costituito dal file aggiuntivo formulario.xla e dal file formulario.xls che contiene le formule e che può essere integrato/modificato per consentire ad ogni utente di crearsi il proprio archivio di formule.

Installazione programma

-Scaricare con download il file aggiuntivo formulario.xla e salvarlo in una cartella a scelta;

-Scaricare con download il file formulario.xls e salvarlo nella cartella “C:\”.

Caricamento Programma

Da un file Excel aprire Componenti aggiuntivi di excel nella finestra che comparirà premere il tasto sfoglia e cercare il file aggiuntivo formulario.xla  nella cartella in cui è stato salvato e caricarlo, nella suddetta finestra apparirà il file aggiuntivo formulario che dovrà essere selezionato per caricarlo come componente aggiuntivo di Excel.

Adesso, quando si attiva questo componente aggiuntivo, si carica una barra strumenti con il tasto Formule.

Utilizzo formule

Selezionare una cella del foglio in cui scrivere la formula che verrà scelta, quindi con il tasto formule aprire la finestra di dialogo del formulario,  scegliere la formula che interessa e inserire i dati nella formula selezionando le celle del foglio. Ad esempio: Se si sceglie Area ellisse nel box di sinistra apparirà la descrizione “Area ellisse”, in quello di destra la formule “Area=π*a*b”, sotto viene riportata la descrizione “Ellisse di semiasse maggiore a e semiasse minore b”. Selezionare le celle del foglio in cui sono presenti i valori dei semiassi a e b.

Con calcola la formula viene riportata nella cella precedentemente selezionata prima di scegliere la formula.

Modifica programma

Per modificare il file formulario.xls si consiglia di lavorare su una sua copia, dargli il nome formulario.xls, quindi sostituirlo con quello originario sito nella cartella “C:\“.

Per approfondire leggi Guida_formulario.doc.

Riferimenti circolari e iterazioni con Excel

Introduzione  Si premette che per la realizzazione dei suddetti esempi è stato utilizzato un foglio di calcolo Excel. Quando una formula fa riferimento direttamente o indirettamente alla propria cella, si verifica un riferimento circolare e il calcolo non viene eseguito. E’ possibile, tuttavia, consentire il funzionamento di un riferimento circolare attivando la casella di controllo Iterazioni. In questo caso il calcolo viene eseguito utilizzando i risultati dell’iterazione precedente. Si mostrerà come tale procedura sia utilissima per risolvere, con pochissime formule, molti calcoli iterativi: integrazioni di funzioni, calcolo radici di equazioni, calcolo equazioni differenziali, ecc..

Impostazione  Consentiamo, quindi, il funzionamento di un riferimento circolare.          1. Scegliere Opzioni dal menu Strumenti, quindi scegliere la scheda Calcolo.                2. Selezionare la casella di controllo Iterazioni;                                                                3. Impostare Numero massimo=1;                                                                                    4. Impostare il calcolo su Manuale.                                                                                      In tal modo: Tasto F9 calcola le formule di tutte le cartelle di lavoro; Tasto MAIUSC+F9 calcola solo le formule del foglio di lavoro attivo.

Con tale impostazione possiamo, scrivere adesso formule con riferimenti circolari. Ad esempio: ponendo la cella [A22] “= [A22]+1”, ad ogni F9 la cella [A22] aumenta di 1.

Alcune regole Creazione di variabili e di funzioni Per potere utilizzare l’iterazione è necessario che almeno una cella ad ogni iterazione vari il suo valore. Se, ad esempio, poniamo [A22] “=A22+A21”, con [A21] “=0,1” la [A22] ad ogni F9 si incrementa di 0,1 in questo modo abbiamo creato la variabile [A22] .Se scriviamo, allora, nella cella [A23] una formula contenente la variabile [A22] abbiamo reso la cella [A23] funzione della variabile [A22]. Iterando, infatti, n volte con F9 vengono calcolati n valore della funzione. Condizioni iniziali Con la formula [A22] “=A22+A21” la variabile [A22] ad ogni iterazione si incrementa di A21. Per resettare la variabile e potere ripartire da zero, si può utilizzare una cella “test” e scrivere la formula con la condizione: [A22] “= SE(A21;A22+1;0)” (che significa: se la cella A21=”VERO” (ovvero diversa da zero) allora A22=A22+1 (incremento), se invece A21=”FALSO” (ovvero uguale a zero) allora A22=0 (azzeramento). Per fare iniziare la variabile x (cella A21) con un valore xo deve essere utilizzata un’altra cella in cui deve porsi la formula: “=A22+xo” (vedi applicazione).

Posizione delle celle Bisogna tenere presente che nell’iterazione i calcoli non vengono eseguiti contemporaneamente in tutte le celle, ma iniziano dalla cella in alto a sinistra e finiscono con la cella in basso a destra. Pertanto la variabile deve essere posta prima della funzione. La funzione y(x), per il suddetto motivo, rimane indietro rispetto alla variabile x di un incremento dx. Si può tenere conto di ciò indicando in altra cella il valore effettivo della variabile “=x-dx” (tale cella non potrà essere utilizzata in altre celle per i calcoli).

Numero Iterazioni Se per il calcolo si pone: Numero massimo = n, ad ogni F9 il programma esegue n iterazioni. Si può, pertanto, utilizzare questa impostazione quando non è necessario conoscere i valori intermedi ma solo il valore finale del calcolo.

Applicazione Vediamo ora di applicare l’iterazione al metodo delle differenze finite per la risoluzione delle equazioni differenziali. Consideriamo l’Eq. Diff. : y’ = y, con la condizione iniziali y0 = 1. Per il calcolo utilizziamo il metodo delle linee spezzate di Eulero, per cui la y’(t) = y, viene calcolata passo passo: y1 = yo + y’o * dt ; y2 = y1 + y’1 * dt; … (con dt = 0.01). Per prima cosa, creiamo la cella “variabile”, ponendo [F21] = SE(A21=1;F21+0,01;0), in tal modo la cella ad ogni F9 si incrementa di 0.01.        poniamo inoltre:

  •  [E22] = SE(A21=1;E22+F22;0);
  •  [F22] = SE(A21=1;E23*0,01;0);
  • [E23] = 1+E22 cioè:
  • la [E22] = Σ(y’i * dt) inizia da 0 e ad ogni iterazione si incrementa di [F22];
  • la [F22] = y’i * dt calcola l’incrementino [E23]*0,01;
  • la [E23] = yi aggiunge il valore iniziale yo = 1 a Σ(y’i * dt).

All’iterazione ennesima, pertanto, viene calcolato il valore yn. Ponendo (dt=0,01) si ottiene y(1)= 2.705, mentre per dt=0,001 y(1)= 2.717 (il valore esatto è EXP(1) = 2.718…). (Una migliore approssimazione si ottiene se si applica la formula di RungeKutta). Per risolvere, quindi, una generica Equazione Differenziale x’= f(x,t) con qualsiasi condizione iniziale xo, si può porre:

  • [A2] = 0.001 = dt incremento
  • [A4] =SE(B2;A4+A2;dt)= t variabile (incrementata di dt)
  • [B2] = Falso (0) , Vero (1) (nome “res”) “Falso” per azzerare; “Vero” per iterare [C2] =1 = x0 = valore iniziale;
  • [B6] =A4-A2 = t-dt valore effettivo di t (ritardato di un dt);
  • [C4] = C5+C8*dt = somma l’incremento corrente C8*dt a tutti gli incrementi precedenti C5;
  • [C5] = SE(B2;C4;0) cioè: se B2=1(vero) C5=C4 ;
  • se B2=0(falso) C5=0 ;
  • [C6] = C2+C5 somma a tutti gli incrementi C5=Σ(xi*dt) il valore iniziale C2=x0; [C8] = C6 = x

In questa cella viene scritta l’ Eq. Diff. (nel nostro caso x’ =x ) Nell’iterazione la [C8]  rimane indietro rispetto a t di una iterazione dt, pertanto si fa partire il tempo t in anticipo di dt cioè: [A4] = t = SE(B2;A4+A2; dt) Si noti che, per il calcolo di una generica E.D., devono essere cambiate solo le celle [C2] e [C8]. Le rimanenti 7 celle costituiscono la “struttura” del programma. Utilizzando altre celle è possibile calcolare contemporaneamente altre Eq.Diff.

Nella figura

con le celle [C1:E8] si possono calcolare 3 E.D. (ovvero un sistema di 3 E.D.) del 1° ordine, mentre, con le celle [C10:E23] si possono calcolare 3 E.D. (ovvero un sistema di 3 E.D.) del 2° ordine. Nella colonna F sono state riportate le espressioni che devono essere scritte nelle celle di colonna E. Scritte le formule nelle celle in una colonna basterà trascinarle nelle altre 2 colonne per trascriverle.

Conclusione

Con tale procedimento:

  •  E’ facile creare “programmi” senza alcuna riga di programmazione;
  •  I “programmi” in genere sono costituiti da pochissime celle;
  • Ogni “programma” può essere clonato copiando il range di celle;
  • Utilizzando le diverse funzioni logiche del foglio elettronico è possibile inserire nel “programma” svariate condizioni di calcolo;
  • E’ possibile eseguire contemporaneamente diversi tipi di calcoli;
  • E’ possibile fare interagire più “programmi” utilizzando le funzioni logiche del foglio di calcolo;
  • Se, durante l’iterazione, i valori calcolati vengono riportati in una tabella, essi potranno essere rappresentati in un grafico a “dispersione (xy)”.

Sono rimasto meravigliato ed entusiasta per la semplicità e potenza di calcolo di tale procedimento: con poche cellette e senza alcuna riga di programmazione ho potuto calcolare integrali, radici di equazioni, equazioni differenziali, e risolvere contemporaneamente diverse equazioni o sistemi di equazioni differenziali !!!

Ritengo che le potenzialità di tale procedimento siano ancora poco conosciute e che molti altri aspetti devono essere studiati, sperimentati, e sviluppati. E’ molto gradita, pertanto, la partecipazione degli utenti interessati alla creazione di nuovi “programmi ” e allo sviluppo di tale procedimento di calcolo. Molti altri problemi, infatti, possono essere studiati con il metodo iterativo: equazioni dinamiche discrete, equazioni di La Place, … che spero di trattare in un prossimo articolo. Alcuni files con il suddetto procedimento sono scaricabili dal sito.

 

Crea grafici animati con Excel

Con  Microsoft Excel è possibile creare grafici animati molto personalizzabili:
  • Creare diverse tipologie di grafico: a torta, a barre, istogramma, a linee, ecc;
  • Inserire più grafici (range) animati all’interno dello stesso grafico;
  • Variare la velocità delle animazioni;
  • Modificare i range delle animazioni.
Per tale scopo si può utilizzare una macro del tipo:
Sub Moto()
Do While Count < 100
Count = Count + 1: [A4] = [A4] + 1
Calculate
ActiveSheet.ChartObjects(“Chart 1”).Activate
If [C4] Then End
DoEvents
Loop
End Sub
La macro costituita da 100 cicli Do Loop ha all’interno la cella A4 aumenta di 1 ad ogni ciclo. La macro termine se la cella C4 = VERO. Principalmente si possono presentare 2 casi:
  1. La serie dati del grafico è costituita da una riga (colonna) di celle che dipendono da una variabile (nel nostro caso la cella A4).  Ad ogni ciclo, variando la cella A4, varia la riga di celle creando un grafico in moto.
  2. La serie dati è costituita da enne righe (colonne). Per creare un grafico dinamico, tali righe devono essere rappresentate una alla volta nel grafico. In questo caso è possibile utilizzare, per ogni cella della riga, la funzioni scarto. In tale funzione viene inserita la cella variabile A4, così da ottenere una riga, ad ogni valore di A4.             Ad esempio  ponendo la cella  H3 = SCARTO(A1;0;A4) per A4 = 1,2,3, … tale cella assume i valori A1, B1, C1, …
Moto
Nel figura si hanno 2 grafici. Nel 1° grafico (caso a)) si ha 1 serie dati (riga celle a2:q2) che variano con la cella A4. Nel 2° grafico (caso b)) si hanno 15 serie dati  [A1:A2], [B1:B2], … Per ogni valore di A4 si ha una rappresentazione di una serie dati.
Il file di esempio di cui sopra è scaricabile QUI.

E’ possibile scaricare grafici dinamici più interessanti su:  PROGRAMMI > FUNZIONI CURVE.

Il metodo iterativo con Excel

Introduzione

Con il metodo iterativo di Excel è possibile eseguire facilmente calcoli anche complessi. Ad esempio è possibile esprime l’equazione del moto F = m*a. Nota la massa m e l’accelerazione a(t) (nel tempo t) si può calcolare la velocità V(t) e lo spazio S(t). Infatti, fissando un intervallo di tempo dt (in cui si può considerare a(t) e v(t) costanti) si può scrivere:    V1 =Vo+ao*dt      S1 =So+Vo*dt     avendo indicato con Vo e So i valori iniziali. Incrementando l’accelerazione di dt cioè  a1= a(to+dt) si calcolano i nuovi valori:              V2 =V1+a1*dt      S2 =S1+V1*dt. Iterando si trovano le equazioni del moto V(t) ed S(t).

A fianco è riportato in  Excel un esempio di calcolo.

Cattura1 Nella colonna “Eq. del moto”: Nelle celle bianche sono riportati i dati: So = 0,  Vo= 1 ed a(t) = 2*t; Nelle altre celle di tale colonna sono scritte le formule (che sono visualizzate sul lato destro) con i valori V(t) e S(t). Nel calcolo è stato definito dt = 0,1. Il calcolo viene iterato con il tasto F9.

Vediamo di comprendere il metodo iterativo Quando una formula fa riferimento direttamente o indirettamente alla propria cella, si verifica un riferimento circolare e il calcolo non viene eseguito se non si attivata la casella di Controllo Iterazioni. Tale calcolo verrà eseguito utilizzando i risultati dell’iterazione precedente. Come già detto tale procedura è utilissima per risolvere, con poche celle, molti calcoli iterativi: integrazioni di funzioni, equazioni di funzioni, equazioni differenziali, ecc..

Impostazione

Come si attiva il procedimento iterativo:

  1. Scegliere Opzioni dal menu Strumenti, quindi scegliere la scheda Calcolo.
  2. Selezionare la casella controllo Iterazioni;
  3. Impostare Numero massimo =1;
  4. Impostare il calcolo su Manuale. (con il Tasto F9  si calcolano le formule di tutte le cartelle di lavoro).
Iterazione.JPG

Iterazione.JPG

Con tale impostazione possiamo, scrivere adesso formule con riferimenti circolari. Ad esempio: ponendo la cella [A22] “= [A22]+1”, ad ogni F9 la cella [A22] aumenta di 1.

Alcune regole

Creazione di variabili e di funzioni Per potere utilizzare l’iterazione è necessario che almeno una cella ad ogni iterazione vari il suo valore. Se, ad esempio, poniamo [A22] “=A22+A21”, con [A21] “=0,1” la [A22] ad ogni F9 si incrementa di 0,1. In tal modo abbiamo creato la variabile [A22] .Se scriviamo, allora, nella cella [A23] una formula contenente la variabile [A22] abbiamo reso la cella [A23] funzione della variabile [A22]. Iterando, infatti, n volte con F9 vengono calcolati n valori della funzione.

Reset variabile Con la formula [A22] “=A22+A21” la variabile [A22] ad ogni iterazione si incrementa di A21. Per resettare la variabile e poter ripartire dall’inizio, si può utilizzare una cella “test” scrivendo la formula con la condizione: [A22] “= SE(A21;A22+1;0)” (che significa: se la cella A21=”VERO” (diversa da zero) allora A22=A22+1 (incremento), se invece A21=”FALSO” (uguale a zero) allora A22=0 (azzeramento).

Valore iniziale Per fare iniziare la cella A22 con il valore iniziale xo, inserire tale valore nella condizione: [A22] “= SE(A21;A22+1;xo)” (vedi applicazione).

Posizione delle celle Bisogna tenere presente che nell’iterazione i calcoli vengono eseguiti a partire dalla cella in alto a sinistra. Pertanto si deve fare attenzione a porre  la variabile prima della funzione.

Numero Iterazioni Se per il calcolo si pone: Numero massimo = n, ad ogni F9 il programma esegue n iterazioni. Si può, pertanto, utilizzare questa impostazione quando non è necessario conoscere i valori intermedi ma solo il valore finale del calcolo.

Un semplice esempio

Calcolo della serie 0,5^n/2 : Nella celle porre  [C4]  = 0,5^A6/2  (serie da calcolare)  [C5] =SE($B$2;C5+C4;0) (formula per la somma della serie). Ponendo A6 “=A6+1”  ad ogni  F9 si ha un incremento di A6  di 1, mentre in [C4] viene calcolato un nuovo valore della serie; in C5 tale valore viene sommato agli altri valori della serie.

Cattura3

Considerazioni sul procedimento

  • E’ facile creare “operatori” senza Macro;
  • Gli “operatori” è costituiti da poche celle;
  • Ogni “operatore” può essere copiato copiando le sue celle;
  • Utilizzando le funzioni logiche di Excel è possibile inserire negli operatori condizioni, e creare collegamenti tra essi;
  • E’ possibile eseguire contemporaneamente diversi calcoli;
  • Se i valori calcolati vengono riportati in una tabella, essi potranno essere rappresentati in un grafico (grafico a dispersione).

Tale metodo di calcolo risulta semplice e potente: con poche celle e senza alcuna riga di programmazione si possono calcolare integrali, radici di equazioni, equazioni differenziali, e risolvere contemporaneamente diverse equazioni o sistemi di equazioni differenziali !!! Ritengo che le potenzialità di tale procedimento siano poco conosciute ed utilizzate. Molti altri aspetti devono essere studiati e sviluppati. E’ gradita la partecipazione di visitatori  per lo sviluppo  di tale procedimento di calcolo.

Molti esempi di calcolo (funzioni, derivate, integrali, equazioni dinamiche discrete, equazioni di La Place, …) sono scaricabili dal sito One Drive.

Crea il tuo archivio personale di formule in Excel

formulario1.JPGScarica in excel il file Formulario.xla  per utilizzare tutte le formule già inserite e quelle che  vuoi inserire a piacere.

Con il tasto formule compare la finestra a fianco.

Cliccando in uno dei 2 box si può selezionare una formula, ad esempio: Area ellisse .

Nel box di sinistra sono inserite le descrizioni “Area ellisse” in quello di destra sono  inserite le formule “Area=π*a*b”.

Sotto viene riportata la descrizione “Ellisse di semiasse maggiore a e semiasse minore b”.

Seleziona le celle dati in cui, in precedenza, erano stati inseriti i valori di a e b.

Con calcola la formula viene scritta nella cella indicata e che era selezionata prima di scegliere la formula. 

 Questo programma permette di creare una libreria di formule personali.

La costruzione di tali funzioni avviene direttamente in Excel.

Come caricare il file

Scaricare con Salva il file “Formulario.xla”, dandogli il nome “Formulario.xla” e  salvarlo in una cartella;

Scaricare con Salva il file Formulario1.xls, dandogli il nome “Formulario1.xls” e salvarlo nella cartella “C:\Users\Public\” cioè “C:\Utenti\Pubblica;

Aprire un qualsiasi file Excel, selezionare dal menù Strumenti la voce “Componenti Aggiuntivi”. Nella finestra che appare premere il pulsante Sfoglia e cercare il file aggiuntivo Formulario e caricarlo (ovviamente lo cercheremo nella cartella dove l’avremo precedentemente salvato). Una volta acquisito il file, nella finestra “Componenti aggiuntivi disponibili“, vedremo comparire il componente aggiuntivo Formulario;

Nel nostro file excel sarà visualizzata un nuova barra strumenti con il tasto Formula, con esse è possibile utilizzare le formule.

 Potremo, a nostro piacere, aggiungere tutte le funzioni che desideriamo, in modo da creare un proprio archivio di formule disponibile ogni volta che apriremo in Excel.

Per approfondire leggi il file Guida_formulario.doc.

La memoria spaziale della muffa senza cervello

La memoria spaziale della muffa senza cervello dal sito di www.lescienze.it  del 11/10/2012

Una muffa unicellulare, Physarum polycephalum, detta anche melma policefala, è in grado esplorare un labirinto senza ritornare sui percorsi già battuti, dove evidentemente “ricorda” di essere già passata, poiché, pur essendo priva di un sistema nervoso, sfrutta come “memoria esterna” una sua secrezione. La scoperta arriva da una ricerca ispirata allo studio dei movimenti dei robot mobili autonomi.

Gli automi cellulari riescono ad imitare il comportamento di questa muffa!!!

 Ma che cosa è un automa cellulare?  Consiste di una griglia costituita da celle, per ogni cella è necessario definire l’insieme delle celle che sono da considerare “vicine” alla cella data. Ogni cella cambierà valore contemporaneamente a tutte le altre, secondo una regola fissata che è funzione delle celle vicine. Nel post Il labirinto e gli automi cellulari l’automa cellulare Celle Autome2.xls  trova il percorso di uscita del labirinto.

Il labirinto e gli automi cellulari

Vedi il post precedente La memoria spaziale della muffa …
Il programma Celle Autome2.xls  trova il percorso di uscita del labirinto. Esso prende lo spunto dagli  automi cellulariautomi
Un automa cellulare consiste in una griglia di celle. Per ogni cella è necessario definire l’insieme delle celle che sono da considerare “vicine” alla cella data. Ad esempio,  (vedi figura) come celle adiacenti  si possono considerare 4, 8, …  celle confinanti.  Fissiamo inizialmente per ciascuna cella il valore 1 o 0. 
Ogni cella decide il proprio stato futuro in base al proprio stato, allo stato delle celle vicine e secondo la regola/condizione scelta .

Ad esempio. Fissato il valore iniziale 1 o 0 delle celle, inseriamo in ogni cella la condizione: se la somma delle celle confinanti è minore o uguale a 1 la cella assume valore 0;  se la somma, invece, è maggiore di 1 la cella assume valore 1.  Ad ogni step tutte le celle della griglia vengono ricalcolate, tenendo conto delle celle confinanti.

Labiriinto(1).png
Il labirinto
Alle celle che costituiscono il labirinto (colore blu),  gli si da il valore 0; Nelle celle che costituiscono i percorsi del labirinto, (colore rosso), si inserisce la formula che controlla i valori delle celle confinanti:   Ad esempio      H2 = SE((H1+I2+H3+G2) >= $AN$1;1;0),   (con AN1 =2). 
  1.  se la somma è =1 la cella (a fondo cieco) assume valore 0 e colore bianco;
  2.  se la somma è >1 la cella assume valore 1 e colore rosso.

Dopo varie iterazioni  vengono colorate di bianco  tutte le celle che appartengono ai rami a fondo cieco (rami secchi), mentre rimangono in rosso solo le celle che formano il percorso ed eventuali percorsi chiusi.     Si nota, nella figura seguente, che le celle bianche appartengono ai rami con il fondo cieco e non fanno parte del percorso.

Labirinto (2).png
Si noti che la casella di controllo Labirinto cambia il valore della cella AN1:  0 o 2.
  •  se AN1 = 0  tutte le celle assumono valore 1-rosso;
  •  se AN1 = 2 le celle la cui somma non è >1 cambiano il valore da 1 a 0-bianche.
Per modificare il labirinto:
  • Spostare le celle gialle variando il loro valore 1 o 0;
  • Trascinare le celle bianche e/o le  blu.                                                                                         In questo in questo esempio il lavoro eseguito dall’insieme  di celle  può risultare inaspettato è complesso. Con una semplice formula condizionata che lega fra loro le celle confinanti si riesce a trovare il percorso per uscire dal labirinto. Sembra, apparentemente, che esista una entità superiore che conosca il labirinto.

Il Gioco della vita: Il gioco della vita è costituita da un’infinita griglia bidimensionale di celle quadrate, ognuna delle quali si può trovare in due possibili stati, vivo o morto. Ogni cella può interagire con le sue otto celle adiacenti. Ad ogni step temporale le celle vengono aggiornate secondo le seguenti regole:                                                              1. Ogni cella viva con meno di due vicini vivi muore, a causa di isolamento;                  2. Ogni cella viva con due o tre vicini vivi sopravvive;                                                      3. Ogni cella viva con più di tre vicini vivi muore, a causa di sovrappopolazione;            4. Ogni cella morta con esattamente tre vicini vivi diventa una cella viva.                        Il motivo per cui questo automa ha attratto grande interesse è a causa del sorprendente modo con cui i pattern di celle possono evolvere. Nel gioco della vita si possono osservare esempi di auto-organizzazione e la nascita di comportamenti emergenti.

ConclusioniIl metodo di lavoro degli automi cellulari può essere applicato ad un sistema formato da un elevato numero di elementi semplici (automi). 
In merito all’importanza che viene data agli automi cellulari si segnala Evoluzione Artificiale di Automi Cellulari.